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mercoledì 17 ottobre 2012

...la linea sottile, Sandro "the brush" Mosa

ci sono cose, nella psiche distorta di noi profani, che solleticano i nostri sensi, cose talmente semplici eppure coinvolgenti da spingerci a meditare oppure cose semplicemente belle e basta. Provate a pensare ad una linea, -nulla di più banale- direte voi, ma se fate attenzione a ciò che realmente significa per voi (a prescindere dal suo significato geometrico) vi accorgerete che la linea è sostanzialmente ed indissolubilmente legata al concetto di estetica, sì perchè la linea, per noi uomini, potrebbe essere la discriminante per l'acquisto di una moto... per voi signorine la linea può far la differenza fra il sentirvi belle o brutte... la linea è estetica. La linea conta. La linea, nella sua semplice essenzialità, comunica con noi quasi ad un livello subliminale perchè è parte integrante del nostro essere, fa parte del patrimonio di riferimenti che ognuno di noi utilizza a partire dalla propria nascita.
Se la linea è estetica,se la linea è comunicazione, allora la linea è arte.
Arte visiva nella sua espressione più assiomatica. 
Arte come interazione tra un pensiero che la concepisca ed una mano che la tracci.
Artista, quindi, è colui che è in grado di comunicare attraverso l'estetica.

qui trovate una vastissima selezione delle sue opere... armatevi di tempo, tanto tempo e calma.  


Non so se a Sandro piaccia essere chiamato artista, oggi la definizione di artista è troppo spesso associata al denaro e l'arte troppe volte associata al brand... ma, del resto, come si può definire correttamente chi come lui non sia solo un esperto artigiano, nè soltanto un originale creativo?
Sandro è un Artista, ma nel senso originario del termine, dotato creatività, senso estetico e capacità interpretativa. Uno spirito in grado di guardare al passato con l'occhio clinico di chi ne conosce profondamente i contenuti artistici e comunicarli al pubblico attraverso i suoi lavori con la forza di una modernità attenta e ripettosa della tradizione.
Apprezzo fortemente il suo stile per via di quella vena innovativa che riesce ad  asprimere  accostando con raro gusto lettering, pinstriping e arte figurativa curando nel dettaglio anche il suopprto su cui realizza le sue opere che siano caschi, pannelli in legno,  cofani, mobili, birilli, parafanghi, porte, borse, scarpe o carene motociclistiche, nulla è lasciato al caso.                                                                        

... una Ford Tudor del 1949... la famigerata portiera del vicino di casa!!
E' sabato 13 ottobre. Ho passato l'intera settimana letteralmente in fermento pensando a quali domande avrei dovuto porre, a quale profilo tenere o semplicemente a come comportarmi senza fare eccessivamente la figura dell'ebete e, alla fine, le due settimane di ulcera potevo benissimo risparmiarmele, Sandro si è rivelato una persona stupenda soprattutto perchè, crescendo fino a diventare un Grande nel proprio ramo, ha saputo mantenere intatta quella disponibilità e quel desiderio di condivisione tipico di chi Grande non lo è ancora... (considerate, miei cari 13 lettori, anche il contesto in cui sono riuscito ad incontrarlo)

Incontro Sandro a San Giovanni in Persiceto (BO) presso la Scuola delle Arti, (che io sappia) l'unico luogo a livello nazionale in cui si faccia seriamente divulgazione di Custom Art (aerografia, lettering, pinstriping...) attraverso corsi tenuti da eccezionali artisti della risma di  John Dillon, Lorena Strafi, Giuseppe Gep Caserta e tanti altri... fra i quali proprio il nostro Sandro Mosa (tanto per tenere alta la media...).
Faccio un pò fatica a distinguerlo dalla classe di allievi, è giovane e non veste per nulla i panni del docente (quelli che ricordo io avevano la giacca tirata sulla pancia, la camicia inamidata modello sala gessi e la cravatta annodata a strozzo...), è conviviale come fosse fuori con gli amici di vecchia data e ha le mani sporche di vernice prima ancora di cominciare la lezione!! se ai miei tempi avessi avuto 1 docente su 5 come lui la mia carriera scolastica sarebbe andata sicuramente in maniera diversa. 
Qualcuno di voi potrà pensare che frequentare un corso dove il docente "cazzeggia" con gli allievi, sia una perdita di tempo e $$$, a ben guardare, invece, Sandro insegna efficacemente a modo suo, interagendo con la classe ad un livello semplicissimo e facilmente comprensibile, si ferma a consigliare ogni partecipante, mette mano ai lavori degli studenti, ascolta con attenzione dubbi e domande e risponde dettagliatamente.
E' bello vedere un insegnante così immerso nella lezione e coinvolto dalla sua posizione di big daddy...

                                                                
Il giorno successivo Sandro si sofferma a parlare della sua esperienza personale, del suo viaggio in America e dei Grandi che hanno ispirato la sua opera, tratta Kenneth Howard ed Ed Roth con la familiarità (derivata dalla profonda conoscenza) di vecchi compagni e col sacro rispetto che si deve a quelle menti geniali che hanno rivoluzionato il mondo (loro lo hanno fatto per quasi cinquant'anni solamente "tirando delle linee"...); porta avanti la lezione tra il serio ed il faceto alternando aneddoti a nozioni finchè, superato il "temibilissimo" lavoro di fine corso (nella realizzazione del quale mi sono distinto per la grazia e la leggerezza di un gorilla cieco ferito), proprio quando cominciavo a pensare che tutto fosse finito un pò troppo in fretta, ecco che Sandro estrae dal cilindro qualcosa di davvero inaspettato, la ciliegina sulla torta... il panel jam !! ... (qui gradirei un intervento del diretto interessato perchè sia lui a spiegare cosa sia...)

                                                                     
Ora sì che è davvero finita.
Peccato.
Al termine di una simile due-giorni, me ne torno a casa con un pò di nostalgia e la testa piena di America... alla fine quello che, però, conta sul serio è aver appreso la lezione: "se non fai pratica con costanza e dedizione è come non averci mai nemmeno provato" (nel pinstriping come nella vita).

Buona strada Sandro.

Ps. c'è una marea di persone che vorrei ringraziare per aver reso questa esperienza un'esperienza formativa... ecco l'elenco dettagliato:
-Sandro Mosa, ora posso chiamarti Capitano Mio Capitano ;)))
-Lorena Straffi della Scuola Delle Arti,  per aver organizzato al millimetro e fornito la cornice perfetta ad un evento altrimenti irrealizzabile.
-la variegatissima crew di contorno all'evento: Gaetano Sole della Sole Art Design per la sua innaturale e profonda capacità di dialogo e Marta la sua perfetta controparte nonchè altrettanto geniale e creativa moglie. Alessandro Bonetti della Shine Solution, John Dillon e Danilo Straffi.
-tutti partecipanti al corso che hanno distratto l'attenzione del docente dal mio pannello vuoto...

che dire, grazie ancora a tutti e speriamo di incontrarci nuovamente, magari ancora in veste di studenti dietro quelli stessi banchi.

Buona Strada a tutti!

Nuvola Grigia.

lunedì 1 ottobre 2012

Fuchs ed SMTT: quando giocare diventa un affare serio...

...è nata prima la passione per le moto o quella per le preparazioni?
 Sembra una domanda di facile risposta, ma a ben pensarci la soluzione del dilemma non è così  scontata e soprattutto non può essere espressa con una risposta secca o affrettata...
a.d. 1987, i primi esperimenti nel garage di famiglia...
riconoscete cosa c'è sul tavolo da lavoro??
Questa stessa domanda avrei potuto proprio porla a Massimo (per gli amici Fuchs) ma alla fine mi rendo conto da solo che, nel suo caso, tutto ebbe inizio sul finire degli anni 80 con un sogno realizzato  parecchio tempo dopo.
Nell'arco di questi anni, però, (e non si è ancora stancato di farlo) Fuchs mette passione, amore, sogni, dedizione ed il poco tempo libero di cui dispone, in qualsiasi mezzo a due ruote che gli capiti fra le mani, passando così attraverso parecchie Vespa e Ciao prima di poter arrivare alla "prima moto seria", quella che oggi esibisce con l'orgoglio di un padre, la sua XT600 del 1987, comprata messa male e restaurata da cima a fondo nel suo piccolo ed ordinatissimo spazio di hobbista. Sì perché Fuchs "non ci lavora" con le moto, ma, per sua stessa ammissione, "ci gioca", con l'impegno, la serietà e la precisione di un navigato professionista coniugate alla gioia di un bambino alle prese con i Lego...




Lo incontro nel suo rifugio, il tempo di presentarmi per farmi aprire la porta e subito si rimette al lavoro col tornio.
Da lontano ha l'espressione di un chirurgo mentre opera, da vicino ha quel sorriso stampato sul viso tipico di chi ha passato ore di noia tremenda prendendo misure al centesimo di millimetro ed ora è lì che si gode la parte più bella... Prima di distoglierlo nuovamente dall'operazione, ne approfitto per guardarmi un po' attorno e mi sorprendo nel vedere che lavora con dei guanti bianchi!! bianchi come il pavimento pulito!! bianchi come i muri del suo garage!! roba che, se ci provo io, devo cambiare guanti, ripavimentare e ritinteggiare dopo 15 secondi!! Mi domando se lui costruisca moto oppure ripari orologi.
Il dubbio, però, è presto sciolto quando, finito di lavorare il pezzo ed accantonati i convenevoli, lui mi mostra la sua ultima fatica ormai in dirittura d'arrivo (sì perché il sottoscritto si è perso tutte le altre...). 


Di primo impatto si ha subito l'impressione di un mezzo ben strutturato dalla linea filante e dall'estetica slanciata, frutto, come Fuchs mi conferma successivamente, di attento studio e mesi di progettazione passati cercando, non solo, di amalgamare le forme del telaio (sicuramente funzionale ed efficace ma poco attraente) con le nuove sovratture, ma anche di implementare la ciclistica in termini di maneggevolezza ed agilità. Intuisco subito di non trovarmi difronte alla solita opera di snellimento, ma ad una serie di precisi e mirati (azzarderei chirurgici) interventi atti ad integrare funzionalità e stile minimale laddove, prima, il concetto di stile soggiaceva totalmente alla funzione in sè.   
Ma è andando nel dettaglio che si coglie, invece, l'aspetto più importante di questa preparazione, ossia, l'eccellente qualità degli interventi effettuati... Fuchs, infatti, riesce a conciliare un profondo senso estetico con capacità progettuali e realizzative semplicemente fuori dal comune (per non dire pari a quelle di un professionista), il che lo mette nella condizione di poter produrre in autonomia una vastissima gamma di pezzi "cuciti su misura" e curati fino nei minimi dettagli. Per averne una conferma vi basta soffermarvi a guardare alcuni particolari ben visibili in queste foto, come le piastre di sterzo, i riser, il manubrio a sezione variabile, le curve dei collettori realizzate in svariate sezioni saldate al tig, la struttura di sostegno del mono, la piastra della pinza freno posteriore e tanto, tantissimo altro ancora, tutto realizzato sapientemente a mano! per l'elenco minuzioso dei lavori effettuati (accompagnati da un'ampia galleria fotografica) vi rimando al suo sito internet, visto che in questa sede ci vorrebbero 4 pagine per elencarli tutti... qualora, invece, voleste parlarne direttamente non esitate a contattarlo, scoprirete (al contrario di tanti professionisti) una persona gentile, conviviale e soprattutto ben disponibile a condividere la sua passione con altri appassionati.
Lo lascio dopo ore di piacevolissime chiacchiere fra le più disparate, qualche caffè, troppe sigarette e con la speranza di poter vedere presto la moto completa, così da poter parlare su queste pagine anche del motore e delle performances di questa special che promette divertimento ed occhiatacce invidiose a vagonate.
Buona Strada Fuchs!!
Nuvola Grigia
Ps. mi rimane solo il dubbio amletico di capire come diavolo faccia a lavorare con i guanti bianchi e mantenerli sempre così dannatamente puliti ...