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mercoledì 19 dicembre 2012

CONSIDERAZIONI SPARSE TRA CESENA KUSTOM ED ANVIL MOTOCICLETTE ...



Alle volte, miei cari 13 lettori, si presentano quelle che pensiamo siano grandi occasioni per respirare una boccata di aria fresca… solo alle volte, perché non è questo il caso… avrei voluto scrivere delle grandissime novità presentate all’EICMA 2012, ma le uniche nuove proposte che sono riuscito a cogliere riguardano il cambio generazionale delle hostess a cavallo delle moto nei vari stand (se siete alla ricerca di materiale fotografico di quel genere, recatevi pure per altri lidi) nonché il potenziamento dell’impianto audio-luci nei vari padiglioni contestualmente alla significativa riduzione degli spazi espositivi (manovre del genere le fanno le discoteche delle mie parti per sembrare sempre piene e distogliere l’attenzione degli avventori da drink annacquati e dispendiosi, da DJ Set scadenti o da cubiste stagionate). Un prodotto scaduto ma impacchettato a dovere e dato in pasto al pubblico nella speranza che i più non si accorgessero dei 18 euro sfilati portafogli ;) ...
Vorrei potermi soffermare di più per esprimere in maniera dettagliata questo mio punto di vista, ma so per certo che alla fine sfocerei nel parlare della crisi del mercato motociclistico e della controtendenza del mercato dell'usato (per non dire del vecchio...), alla fine arriverei a dire che le grandi case dovrebbero cercare di guardare avanti invece di cavalcare l'onda della moda e che dovrebbero costruire nuove moto basandosi su vecchie filosofie costruttive invece di suicidarsi con vecchi modelli e nuove filosofie... ma io sono un profano e, come recentemente un "carissimo ammiratore" mi ha fatto educatamente notare, non capisco un cazzo, scrivo male e senza cognizione di causa (ignorando addirittura le basi della grammatica e della sintassi della lingua italiana), prego, quindi, codesto luminare di ignorare questo post (o il mio blog intero) e di dedicarsi a letture più adatte al suo quoziente intellettivo.

Bene, ora che ho scremato la parte più acculturata dei miei lettori, posso rivelare a voi "branco di dementi senili lobotomizzati" (cit.) che la vera epifania motoristica del mese di novembre è stata, per me, la reunion Cesena Kustom Kulture!! Un’autentica ventata di aria fresca dopo l'atmosfera asfittica da camera a gas respirata a Milano.

Ho visto cose che voi umani... sì, ne ho viste parecchie, tutte quante sorprendenti ed inaspettate! Ho visto giovani preparatori entusiasti di presentare il loro lavoro, li ho trovati persino disponibili alla critica (oltre che al dialogo), ho visto opere curate nel dettaglio, ho visto tante creazioni innovative ed originali!! Ho pure visto qualcuno sottovalutare il pubblico e fallire miseramente... ma fortunatamente si è trattato solo di un episodio che spero serva da lezione.

Mi ha impressionato riscontrare un’adesione tale sotto il profilo della quantità, ma soprattutto della qualità del pubblico intervenuto. Il dato più sorprendente deriva dalla competenza, dalla cultura e dalla criticità con cui molti hanno approcciato le varie preparazioni... ho potuto sperimentare in prima persona come il fenomeno kustom (a prescindere dalle sue molteplici declinazioni) stia evolvendo, diventando fatto artistico (piuttosto che trend di mercato per non dire di moda) e che, come tale, esiga ben più di semplice tecnica esecutiva e di occhi allenati per essere apprezzato...

L'arte, intesa come rapporto comunicativo fra interprete e fruitore, esige sopra ogni altra cosa coinvolgimento, passione, dedizione, amore e, parallelamente sensibilità coniugata ad un profondo dato culturale. Ognuno di noi è in grado di percepire, secondo il proprio personale criterio, il Bello associato all'arte, ma solo chi possiede tutte queste caratteristiche è in grado di coglierla e interpretarla...

... Invidio profondamente chi ci riesca ...

Per quel che mi riguarda sono riuscito ad accorgermi di questa sorta di rapporto osmotico fra arte, interprete e fruitore solo sotto la guida di chi ha effettivamente fatto di questa relazione una sorta di manifesto programmatico e portato avanti la propria opera in maniera coerente con questi parametri; sto parlando della crew di Anvil (per chi non sapesse di chi o di cosa stia parlando consiglio una sessione di ripasso sul loro sito), tutti hanno scritto di loro, tutti hanno scritto delle loro moto e tutti ,chi più chi meno, sono in grado di riconoscere San Marco e Phonz ,od uno dei loro mezzi a metri di distanza!

A tal proposito ricordo di aver letto anni fa (ottobre 2010) la deliziosa analisi stilistica di un "celebre addetto ai lavori" in merito ai ragazzi di Anvil e, se la mente non m’inganna, ricordo pure che durante l'avvincente (a tratti tragicomica se non delirante) batracomiomachia fra "lecchini" e "scornati" qualcuno scrisse codeste lapidarie parole: "... gentili meccanici o costruttori, se non avete capito a avete la mente offuscata dal successo , vi rispiego per l’ultima volta il concetto che ho voluto esprimere nel primo post del blog che probabilmente non era chiaro per tutti e non e’ gradevole essere frainteso . io ritengo che questo tipo di motociclette sia molto simpatico perche’ di estrema attualita in questo momento , moto semplici spogliate di tutto quello che non serve , con nessun pezzo pregiato o cromato in stile wrenchmonkees ,che sono stati tra i primi a introdurre questo genere , ora sono in molti nel mondo a fare propio questo look . la mia domanda a tutti i lettori era , “questo modo/moda di fare le moto sopprimera le special bike , vecchio stile ?????...".

... le ultime parole famose ;)) ...
A distanza di qualche anno ritengo che Anvil si sia meritatamente conquistata la sua degna fetta di pubblico e consenso, dimostrando ampiamente che un lavoro fatto ad arte non coincida necessariamente con accessori pregiatissimi e budget stellari, anzi sia sinonimo di creatività e d’idee ben precise all’origine.
Saper cogliere ed interpretare l'arte, in questo senso, significa intraprendere un percorso conoscitivo che parta dall'autore per approdare in fine all'opera in sé; arrivati a quel punto ci si renderà conto senza ombra di dubbio di come solo e soltanto dalla loro penna e dalla loro officina potevano scaturire lavori del genere.
Dalla loro penna? Sì. A differenza di quello che molti pensano, creare una special non è solo un'esperienza puramente manuale o un gesto meccanico che si risolve limitatamente ai momenti di manomissione, avere una buona manualità, forse, basterebbe per creare una singola special, ma quando si vuole imprimere il proprio marchio di fabbrica su moto molteplici per stile ed impostazione, ecco che la fase di teorizzazione si rivela semplicemente necessaria ed essenziale, ecco da dove San Marco e Phonz sono partiti... studio, dedizione, sensibilità ed amore.

Non temo di essere smentito sostenendo che fra le nuove e giovani leve del kustom in Italia siano gli unici a possedere contemporaneamente tutte queste doti, oltre ad una visione d'insieme matura e decisa (al pari di preparatori ben più blasonati ed "esperti"); non a caso il risultato finale è un prodotto convincente, attraente, stimolante, evocativo e dannatamente ignorante!! In ognuna delle sue poliedriche espressioni il concetto di design di Anvil è compiuto, completo e di facile comprensione...
La moto deve semplicemente essere moto, deve assolvere la funzione per cui è stata realizzata (possibilmente senza abbandonarti a sorpresa), non prendere polvere in garage!!
La moto deve emozionare!! Sia chi la guida, sia chi si limita a guardarla...
In poche parole una Anvil deve martellare la strada!! Sia da accesa sia da spenta...
Semplicità e funzionalità, potenza e solidità sono questi i diktat attorno ai quali prende forma una Anvil in tutto il suo crudo minimalismo ed ecco perché chiunque, riuscendo ora a cogliere questo dato culturale fondante, riesca poi a cogliere anche quel filo conduttore che si dipana legando l'arte di ogni Anvil all'arte di ogni altra Anvil.

Buona strada Anvil !!

Ps. non mi sono dimenticato della promessa fatta... meritate tutti un ringraziamento enorme per avermi sostenuto e spronato a tornare su queste pagine (qualcuno ha ragione sostenendo che avete delle insane attitudini masochiste!!) sappiate che siete stati insostituibili e che sono orgoglioso di voi.

GRAZIE MIEI CARI 13 LETTORI.

Buona Strada a tutti Voi.

giovedì 8 novembre 2012

IL POST CHE NON AVREI MAI VOLUTO SCRIVERE ...

... PER NULLA AL MONDO.
Esistono, miei cari 13 lettori, cose che un uomo capace di intendere e volere non dovrebbe mai fare in vita sua.
La prima è andare fuori tema sul proprio blog.
le altre sono:
mischiare amicizia e donne.
mischiare amicizia e soldi.
mischiare amicizia e lavoro.
nel primo caso faccio ancora in tempo a moderarmi da solo il post... negli altri casi vorrei essermi moderato prima di sbatterci la faccia violentemente.
il post che non avrei mai voluto scrivere, tuttavia, parla di vita. Quella vita fuori dalle mille incognite delle nostre passioni, fuori dalle nostre velleità, quella vita che esula, in genere, dai nostri problemi quotidiani, quella vita a cui noi dedichiamo poca attenzione perchè costituisce, almeno in linea teorica, lo zoccolo duro della nostra esistenza e non dovrebbe muoversi di un millimetro nemmeno a martellate!!
Quella vita che dovrebbe essere di sostegno alla parte migliore di noi ma che invece, alle volte, crolla con la velocità di un castello di carte e la potenza di un maglio.
un giorno, poi, ti svegli che hai trent'anni e pensi di poter guardare avanti fidandoti di quello che ti sei lasciato alle spalle...sì, lo pensi anche mentre ti frana il terreno sotto i piedi, e continui a pensarlo anche mentre cadi e anche dopo l'impatto al suolo, sei li che ti lecchi le ferite e cerchi di capire che diavolo è successo ignorando ancora la verità. o meglio, ti rifiuti di guardarla dritta negli occhi perchè sei abbastanza intelligente da sapere che la caduta ti ha quasi ucciso e che la verità terminerebbe solo il lavoro... la verità è che ho passato tutta l'ultima parte della mia vita consacrando (inutilmente) ogni pensiero, ogni istante, ogni fibra del mio corpo ed ogni goccia di energia a qualcosa che ho reputato fondante per me e per la mia esistenza. qualcosa che ora non c'è più.
la verità è che mi sento prosciugato delle energie ma pieno di amarezza.
la verità è che passerò i prossimi giorni?mesi? a cercare di ricomporre i cocci.
la verità è che ora voglio una svolta (quella che tutti vogliono,che molti cercano e che pochi trovano), voglio dedicarmi a qualcosa di realmente fondante e costruttivo per me, voglio un tatuaggio.

tornerò prestissimo a postare su queste pagine, abbiate (almeno voi) fiducia in me.
c'è una cosa che ho sempre pensato senza mai scriverla, una cosa che per ora tengo chiusa in un cassetto, ma che scriverò nel prossimo post. è una promessa.

Buona strada a tutti e scusate lo sfogo personale,
Nuvola Grigia.

mercoledì 17 ottobre 2012

...la linea sottile, Sandro "the brush" Mosa

ci sono cose, nella psiche distorta di noi profani, che solleticano i nostri sensi, cose talmente semplici eppure coinvolgenti da spingerci a meditare oppure cose semplicemente belle e basta. Provate a pensare ad una linea, -nulla di più banale- direte voi, ma se fate attenzione a ciò che realmente significa per voi (a prescindere dal suo significato geometrico) vi accorgerete che la linea è sostanzialmente ed indissolubilmente legata al concetto di estetica, sì perchè la linea, per noi uomini, potrebbe essere la discriminante per l'acquisto di una moto... per voi signorine la linea può far la differenza fra il sentirvi belle o brutte... la linea è estetica. La linea conta. La linea, nella sua semplice essenzialità, comunica con noi quasi ad un livello subliminale perchè è parte integrante del nostro essere, fa parte del patrimonio di riferimenti che ognuno di noi utilizza a partire dalla propria nascita.
Se la linea è estetica,se la linea è comunicazione, allora la linea è arte.
Arte visiva nella sua espressione più assiomatica. 
Arte come interazione tra un pensiero che la concepisca ed una mano che la tracci.
Artista, quindi, è colui che è in grado di comunicare attraverso l'estetica.

qui trovate una vastissima selezione delle sue opere... armatevi di tempo, tanto tempo e calma.  


Non so se a Sandro piaccia essere chiamato artista, oggi la definizione di artista è troppo spesso associata al denaro e l'arte troppe volte associata al brand... ma, del resto, come si può definire correttamente chi come lui non sia solo un esperto artigiano, nè soltanto un originale creativo?
Sandro è un Artista, ma nel senso originario del termine, dotato creatività, senso estetico e capacità interpretativa. Uno spirito in grado di guardare al passato con l'occhio clinico di chi ne conosce profondamente i contenuti artistici e comunicarli al pubblico attraverso i suoi lavori con la forza di una modernità attenta e ripettosa della tradizione.
Apprezzo fortemente il suo stile per via di quella vena innovativa che riesce ad  asprimere  accostando con raro gusto lettering, pinstriping e arte figurativa curando nel dettaglio anche il suopprto su cui realizza le sue opere che siano caschi, pannelli in legno,  cofani, mobili, birilli, parafanghi, porte, borse, scarpe o carene motociclistiche, nulla è lasciato al caso.                                                                        

... una Ford Tudor del 1949... la famigerata portiera del vicino di casa!!
E' sabato 13 ottobre. Ho passato l'intera settimana letteralmente in fermento pensando a quali domande avrei dovuto porre, a quale profilo tenere o semplicemente a come comportarmi senza fare eccessivamente la figura dell'ebete e, alla fine, le due settimane di ulcera potevo benissimo risparmiarmele, Sandro si è rivelato una persona stupenda soprattutto perchè, crescendo fino a diventare un Grande nel proprio ramo, ha saputo mantenere intatta quella disponibilità e quel desiderio di condivisione tipico di chi Grande non lo è ancora... (considerate, miei cari 13 lettori, anche il contesto in cui sono riuscito ad incontrarlo)

Incontro Sandro a San Giovanni in Persiceto (BO) presso la Scuola delle Arti, (che io sappia) l'unico luogo a livello nazionale in cui si faccia seriamente divulgazione di Custom Art (aerografia, lettering, pinstriping...) attraverso corsi tenuti da eccezionali artisti della risma di  John Dillon, Lorena Strafi, Giuseppe Gep Caserta e tanti altri... fra i quali proprio il nostro Sandro Mosa (tanto per tenere alta la media...).
Faccio un pò fatica a distinguerlo dalla classe di allievi, è giovane e non veste per nulla i panni del docente (quelli che ricordo io avevano la giacca tirata sulla pancia, la camicia inamidata modello sala gessi e la cravatta annodata a strozzo...), è conviviale come fosse fuori con gli amici di vecchia data e ha le mani sporche di vernice prima ancora di cominciare la lezione!! se ai miei tempi avessi avuto 1 docente su 5 come lui la mia carriera scolastica sarebbe andata sicuramente in maniera diversa. 
Qualcuno di voi potrà pensare che frequentare un corso dove il docente "cazzeggia" con gli allievi, sia una perdita di tempo e $$$, a ben guardare, invece, Sandro insegna efficacemente a modo suo, interagendo con la classe ad un livello semplicissimo e facilmente comprensibile, si ferma a consigliare ogni partecipante, mette mano ai lavori degli studenti, ascolta con attenzione dubbi e domande e risponde dettagliatamente.
E' bello vedere un insegnante così immerso nella lezione e coinvolto dalla sua posizione di big daddy...

                                                                
Il giorno successivo Sandro si sofferma a parlare della sua esperienza personale, del suo viaggio in America e dei Grandi che hanno ispirato la sua opera, tratta Kenneth Howard ed Ed Roth con la familiarità (derivata dalla profonda conoscenza) di vecchi compagni e col sacro rispetto che si deve a quelle menti geniali che hanno rivoluzionato il mondo (loro lo hanno fatto per quasi cinquant'anni solamente "tirando delle linee"...); porta avanti la lezione tra il serio ed il faceto alternando aneddoti a nozioni finchè, superato il "temibilissimo" lavoro di fine corso (nella realizzazione del quale mi sono distinto per la grazia e la leggerezza di un gorilla cieco ferito), proprio quando cominciavo a pensare che tutto fosse finito un pò troppo in fretta, ecco che Sandro estrae dal cilindro qualcosa di davvero inaspettato, la ciliegina sulla torta... il panel jam !! ... (qui gradirei un intervento del diretto interessato perchè sia lui a spiegare cosa sia...)

                                                                     
Ora sì che è davvero finita.
Peccato.
Al termine di una simile due-giorni, me ne torno a casa con un pò di nostalgia e la testa piena di America... alla fine quello che, però, conta sul serio è aver appreso la lezione: "se non fai pratica con costanza e dedizione è come non averci mai nemmeno provato" (nel pinstriping come nella vita).

Buona strada Sandro.

Ps. c'è una marea di persone che vorrei ringraziare per aver reso questa esperienza un'esperienza formativa... ecco l'elenco dettagliato:
-Sandro Mosa, ora posso chiamarti Capitano Mio Capitano ;)))
-Lorena Straffi della Scuola Delle Arti,  per aver organizzato al millimetro e fornito la cornice perfetta ad un evento altrimenti irrealizzabile.
-la variegatissima crew di contorno all'evento: Gaetano Sole della Sole Art Design per la sua innaturale e profonda capacità di dialogo e Marta la sua perfetta controparte nonchè altrettanto geniale e creativa moglie. Alessandro Bonetti della Shine Solution, John Dillon e Danilo Straffi.
-tutti partecipanti al corso che hanno distratto l'attenzione del docente dal mio pannello vuoto...

che dire, grazie ancora a tutti e speriamo di incontrarci nuovamente, magari ancora in veste di studenti dietro quelli stessi banchi.

Buona Strada a tutti!

Nuvola Grigia.

lunedì 1 ottobre 2012

Fuchs ed SMTT: quando giocare diventa un affare serio...

...è nata prima la passione per le moto o quella per le preparazioni?
 Sembra una domanda di facile risposta, ma a ben pensarci la soluzione del dilemma non è così  scontata e soprattutto non può essere espressa con una risposta secca o affrettata...
a.d. 1987, i primi esperimenti nel garage di famiglia...
riconoscete cosa c'è sul tavolo da lavoro??
Questa stessa domanda avrei potuto proprio porla a Massimo (per gli amici Fuchs) ma alla fine mi rendo conto da solo che, nel suo caso, tutto ebbe inizio sul finire degli anni 80 con un sogno realizzato  parecchio tempo dopo.
Nell'arco di questi anni, però, (e non si è ancora stancato di farlo) Fuchs mette passione, amore, sogni, dedizione ed il poco tempo libero di cui dispone, in qualsiasi mezzo a due ruote che gli capiti fra le mani, passando così attraverso parecchie Vespa e Ciao prima di poter arrivare alla "prima moto seria", quella che oggi esibisce con l'orgoglio di un padre, la sua XT600 del 1987, comprata messa male e restaurata da cima a fondo nel suo piccolo ed ordinatissimo spazio di hobbista. Sì perché Fuchs "non ci lavora" con le moto, ma, per sua stessa ammissione, "ci gioca", con l'impegno, la serietà e la precisione di un navigato professionista coniugate alla gioia di un bambino alle prese con i Lego...




Lo incontro nel suo rifugio, il tempo di presentarmi per farmi aprire la porta e subito si rimette al lavoro col tornio.
Da lontano ha l'espressione di un chirurgo mentre opera, da vicino ha quel sorriso stampato sul viso tipico di chi ha passato ore di noia tremenda prendendo misure al centesimo di millimetro ed ora è lì che si gode la parte più bella... Prima di distoglierlo nuovamente dall'operazione, ne approfitto per guardarmi un po' attorno e mi sorprendo nel vedere che lavora con dei guanti bianchi!! bianchi come il pavimento pulito!! bianchi come i muri del suo garage!! roba che, se ci provo io, devo cambiare guanti, ripavimentare e ritinteggiare dopo 15 secondi!! Mi domando se lui costruisca moto oppure ripari orologi.
Il dubbio, però, è presto sciolto quando, finito di lavorare il pezzo ed accantonati i convenevoli, lui mi mostra la sua ultima fatica ormai in dirittura d'arrivo (sì perché il sottoscritto si è perso tutte le altre...). 


Di primo impatto si ha subito l'impressione di un mezzo ben strutturato dalla linea filante e dall'estetica slanciata, frutto, come Fuchs mi conferma successivamente, di attento studio e mesi di progettazione passati cercando, non solo, di amalgamare le forme del telaio (sicuramente funzionale ed efficace ma poco attraente) con le nuove sovratture, ma anche di implementare la ciclistica in termini di maneggevolezza ed agilità. Intuisco subito di non trovarmi difronte alla solita opera di snellimento, ma ad una serie di precisi e mirati (azzarderei chirurgici) interventi atti ad integrare funzionalità e stile minimale laddove, prima, il concetto di stile soggiaceva totalmente alla funzione in sè.   
Ma è andando nel dettaglio che si coglie, invece, l'aspetto più importante di questa preparazione, ossia, l'eccellente qualità degli interventi effettuati... Fuchs, infatti, riesce a conciliare un profondo senso estetico con capacità progettuali e realizzative semplicemente fuori dal comune (per non dire pari a quelle di un professionista), il che lo mette nella condizione di poter produrre in autonomia una vastissima gamma di pezzi "cuciti su misura" e curati fino nei minimi dettagli. Per averne una conferma vi basta soffermarvi a guardare alcuni particolari ben visibili in queste foto, come le piastre di sterzo, i riser, il manubrio a sezione variabile, le curve dei collettori realizzate in svariate sezioni saldate al tig, la struttura di sostegno del mono, la piastra della pinza freno posteriore e tanto, tantissimo altro ancora, tutto realizzato sapientemente a mano! per l'elenco minuzioso dei lavori effettuati (accompagnati da un'ampia galleria fotografica) vi rimando al suo sito internet, visto che in questa sede ci vorrebbero 4 pagine per elencarli tutti... qualora, invece, voleste parlarne direttamente non esitate a contattarlo, scoprirete (al contrario di tanti professionisti) una persona gentile, conviviale e soprattutto ben disponibile a condividere la sua passione con altri appassionati.
Lo lascio dopo ore di piacevolissime chiacchiere fra le più disparate, qualche caffè, troppe sigarette e con la speranza di poter vedere presto la moto completa, così da poter parlare su queste pagine anche del motore e delle performances di questa special che promette divertimento ed occhiatacce invidiose a vagonate.
Buona Strada Fuchs!!
Nuvola Grigia
Ps. mi rimane solo il dubbio amletico di capire come diavolo faccia a lavorare con i guanti bianchi e mantenerli sempre così dannatamente puliti ...




mercoledì 26 settembre 2012

... CINQUE GIORNI DOPO

... cinque giorni dopo il mio post "inaugurale" posso dire di aver raccolto un' imprevista e varia quantità di riscontri (miei cari 13 lettori non badate all'esiguo numero di commenti) insieme, anche, a qualche porta chiusa sulle gengive... se dovessi fermarmi solamente a queste due pessime esperienze (laddove pessimo è un eufemismo) dovrei accantonare la mia passione per le moto ed uscire di scena parlando di omertà e marchette.
In realtà i pareri che ho potuto acquisire sono stati ben più di un semplice paio e tutti quanti onesti, dettagliati, ricchi di partecipazione e passione... uno, in particolare, mi ha permesso di aprire un pò di più quei miei piccoli occhietti da profano, distrarli dalla buia biblioteca in cui erano immersi per indirizzarli verso in punto di vista solo leggermente scostato rispetto al mio... del resto, si sà, sono i dettagli a fare la differenza e nel mio caso la differenza si è dimostrata essere piuttosto significativa sotto l'aspetto concettuale di cosa sia originale o meno, di cosa sia una citazione colta, cosa un plagio, cosa un'imitazione malriuscita e cosa un ricalco da furbetti.
Di fatto si tratta di sfumature talmente labili da impegnare duramente chi le voglia distinguere e questa non mi pare proprio la sede adatta per una disquisizione del genere.
Questa, ora che ora che ho avuto le risposte esaurienti che cercavo, è la sede adatta per parlare di moto, sogni, passioni e soprattutto delle storie di chi come me vorrebbe vivere la propria voglia di moto un pò scostato dalle copertine patinate e con le mani sporche di grasso...

Buona Strada a tutti,
Nuvola grigia.

Ps. vorrei ringraziare sentitamente chi ha dato il suo saggio contributo spontaneamente e chi ha partecipato un pò tirato per i capelli, ma soprattutto chi non si è espresso e chi, esprimendosi dall'alto della propria cattedra, mi  ha confermato, oltre ogni ragionevole dubbio, che il silenzio è d'oro :)

venerdì 21 settembre 2012

a proposito di originalità ...

... quello che non vi ho ancora detto, miei cari 13 lettori, è che sono letteralmente un topo di biblioteca, questa mia inclinazione, purtroppo, si concilia assai male con le mani sporche di grasso e l'odore di benzina qui in officina e così mi trovo ad avere le carte dei progetti che puzzano e la tastiera sporca !! lo stridio peggiore fra la mia personalità romantica ed il mio lato classico, tuttavia, l'ho avvertito qualche giorno fa quando, sfogliando le pagine di una celebre rivista di settore (per i curiosi cfr. CafeRacer Italia N° 3 alle pp. 10 e 11), ho trovato un bell'articolo circa un famoso designer che mette a disposizione del privato cittadino la sua penna e la sua creatività per creare, e cito, "pezzi one off" (che per noi profani significa più o meno: unico, originale, inedito e così via...). mi fermo un'attimo per chiarire che, a mio modo di vedere, la pensata in sé appare geniale ed innovativa se pensiamo che prima di questa opportunità noi pensatori di moto preparate avevamo a disposizione poco più della manualità di una scimmia antropomorfa per realizzare i nostri rendering (per una spiegazione tecnica del termine vi rimando al link di wikipedia... http://it.wikipedia.org/wiki/Rendering), alzi la mano chi di voi è davvero in grado di fare cose del genere partendo da un cliente ricco e probabilmente con idee poco chiare in ambito motoristico? io garantisco di non esserne in grado se non partendo da una foto e ricalcandola con carta e penna per poi lavorarla a mano...
Ma a proposito di ricalco, ecco che continuando la lettura la mia attenzione viene attratta dai lavori portati come esempio di originalità ed unicità, tre fantastici progetti su base honda cb 750
-mod. FAB FOUR
-mod. GLITTER BOY

                                                                     -mod. WILLOW SPRING

bellissimi, attraenti, accattivanti, darei la mano destra per avere una moto del genere (considerate che in garage ne ho due in attesa di cominciare i lavori...) adoro la geniale soluzione del serbatoio dell'olio riposizionato all'interno del codino, come pure la scelta dei tubi in rame al posto delle tubazioni in treccia per la mandata ed il ritorno dell'olio al motore, la forcella anteriore di derivazione cbr600f, quelle piastre di sterzo dal profilo stondato per non parlare della pompa freno anteriore (cfr. FAB FOUR) nascosta sotto il serbatoio ... hei, un momento la F.F. monta una pompa idraulica, perchè far passare i tubi sotto il canotto del serbatoio?? mmm qualcosa non mi quadra...
Ci sono alcuni particolari di questi disegni che mi sono familiari in modo tremendo... come in un deja vu... "impossibile !!" direte voi, sì perchè questi sono "pezzi one off", sì perchè sono moto uniche ed originali, mai viste prima !! e se invece vi dicessi che tutto il telaio, il motore, e gran parte della componentistica (con qualche modifica qua e la) ricalcano fedelmente una moto già vista sul finire del 2008 ?? come vi sentireste se vi dicessi che pure le ombreggiature dei rendering sono del tutto omologhe ad una foto di questa moto??
bene... ora chiudete gli occhi, scorrete il post in basso e guardate con attenzione...

                                     -mod. cb750four GORILLA PUNCH by  Wrenchmonkees

per i profani come me, questa moto è stata prodotta verso la fine del 2008 ed esposta niente di meno che in un museo di arte contemporanea e design, per l'esattezza al KunstIndustiMuseet di Copenaghen... devo aggiungere altro ??? mi viene ancora da pensare a quei tubi freno che dalle pinze vanno a finire sotto il serbatoio e ricordo che la G.P. all'anteriore è equipaggiata con una comune leva freno a filo e quindi necessita di avere il pompante da qualche parte, ecco perchè in questo caso la scelta di indirizzare i cavi al pompante nascosto sotto il serbatoio è perfettamente giustificata, ma nel caso della F.F. ?? mi sa che qui qualcuno ha sbagliato ad usare photoshop... :)
ora tanto per farvi avere la conferma che la foto poco più in alto è stata usata come modello da ricalcare, voi potete procurarvi le stesse immagini su internet, stamparle (avendo cura di ridurre leggermente la G.P.) e poi sovrapporre i fogli controluce...
A proposito di originalità ecco una dimostrazione di come pagare per potersi affidare alla fantasia di qualcun altro non sempre risulti la scelta migliore, a proposito di originalità sappiate che nessun addetto ai lavori o professionista del settore si è ancora scomodato per dire che una rivista di settore e tutto il suo staff editoriale abbiano l'obbligo deontologico di non prendere in giro noi lettori con la storia del clichè buttato via.
A proposito di originalità ... siate originali più che potete e se prendete "spunto" da qualcuno abbiate l'onestà intellettuale di farlo presente.

buona strada,
Nuvola Grigia.

Ps.tanto per rimanere in linea con i concetti di paternità e proprietà intellettuale specifico che il materiale fotografico utilizzato è stato reperito, online, sul blog del Dott. Oberdan Bezzi (qui e qui) e sul blog di Wrenchmonkees. Resta inteso che il Dott. Bezzi e Wrenchmonkees detengono la proprietà intellettuale delle immagini in oggetto inquanto autori, e che la pubblicazione di tale materiale ha solo fine divulgativo.

INTRO E TUTTO IL RESTO ...

Salve 13 lettori,
so bene che siete tutti in fervente attesa di un nuovo blog sul mondo kustom, so bene che voi dal palato fine non vedete l'ora di attingere da nuove fonti sempre le stesse foto in heavy-rotation, esattamente come non vedete l'ora di poter sbavare nuovamente sulle immagini di donne seminude e moto preparate che costano quanto il vostro appartamento... o erano donne che costano quanto il vostro appartamento e moto seminude ?! beh, allora lasciate che vi dica "benvenuti nel posto sbagliato !!" qui, ne sono sicuro, non troverete altro che quello spirito lasciato ad atrofizzarsi rincoglionendovi a forza di Norton Manx ed altre amenità simili sognate e risognate fino a togliere il piacere stesso del sogno!! quello che vorrei, invece, poteste trovare su queste pagine sono le vostre storie, le vostre moto, i vostri veri sogni (quelli che avete accarezzato per troppo tempo e poi lasciato andare per il troppo poco tempo) quelli alla vostra portata e che molti di voi continuano a portare avanti nei ritagli di tempo libero attraverso le quotidiane afflizioni ...
Bene, ora devo proprio scappare... sapete com'è, anche questo è per me un sogno accarezzato nei ritagli di tempo libero...

buona strada,
Nuvola Grigia.